INCONTRO CON CORRADO OCCHIPINTI CONFALONIERI

Una serata molto interessante, che ci ha fatto entrare nel cuore e nella storia del misticismo medievale quella proposta dal L.C. Lodi Europea, presieduto da Laura De Mattè Premoli, che ha invitato, su proposta della socia Eleonora Lorenzetti, il Dott. Corrado Occhipinti Confalonieri a presentare il suo ultimo romanzo, “La moglie del Santo”. La matrice culturale da cui è nato si identifica con il desiderio di approfondire la storia del Santo suo omonimo, di cui l’autore aveva sentito parlare, dopo essere stato ignorato dalle famiglie di 21 generazioni, di cui si vergognavano, perché diventato un povero eremita, da nobile e cavaliere qual era, mentre è stato rivalutato ed amato dopo la sua beatificazione, il che aveva dato lustro alla famiglia. Corrado, originario del Piacentino (siamo in un periodo storico compreso fra la fine del 1200 ed i primi decenni del 1300), amante del lusso e della caccia, proprio per un incidente durante una battuta, fece incendiare delle sterpaglie per catturare una preda. Ne nacque un incendio, che distrusse boschi e case; fu dichiarato colpevole un contadino, che stava per essere condannato a morte, perché questa era la punizione riservata, ai tempi, a coloro che appiccavano incendi, ma Corrado, in preda ai rimorsi, dichiarò la sua colpevolezza, subì la confisca dei beni e, dopo una profonda crisi religiosa, si fece terziario francescano, ma senza l’obbligo di povertà assoluta, potendo continuare a vivere in società,  condizione che rifiutò, incominciando a peregrinare per l’Italia fino a giungere in Sicilia, a Noto, dove visse da eremita in una grotta, compì numerosi miracoli, molto amato, venerato ed apprezzato, a tal punto che divenne il patrono della città. Quando era ancora un nobile inserito nella vita sociale, aveva sposato Eufrosina Vistarini, di Lodi, di famiglia ghibellina, alleata dei Visconti di Milano, con proprietà a Zorlesco, donna che avrà un ruolo importante nell’aiutarlo ed incoraggiarlo nell’abbracciare un nuovo stile di vita, che diventerà anche il suo. “Il suo mi è parso un vero sacrificio d’amore...ha lasciato che il suo sposo seguisse la sua vocazione e non lo ha più rivisto...”, afferma l’autore, che ha ricostruito questa storia della sua famiglia con precisione ed un’analisi storica molto attenta ed approfondita, basandosi sugli atti notarili e sulle agiografie del Santo.  Eufrosina vivrà molti anni più di Corrado e, dice l’autore, “non vi racconto cosa farà, per non svelare in anticipo lo sviluppo del racconto”.
Questo romanzo storico ha offerto lo spunto ai presenti, tra cui il ZC Franco Mazzini ed il PDG Adriana Cortinovis Sangiovanni, per approfondire la condizione della donna nel ‘300: amata, secondo i canoni dello stilnovo, rispettata e più tutelata di adesso. Si è trattato di una serata molto interessante, ricca di spunti per approfondire il Medioevo, non come età dell’oscurantismo, ma come momento denso di aspetti socioculturali molto significativi.

Adriana Cortinovis Sangiovanni