L'ACQUA, L'ANIMA DELLA TERRA
Data Inizio Evento: 
Martedì, 27 Aprile, 2021 - 21:00
Data Fine Evento: 
Martedì, 27 Aprile, 2021 - 23:00

27 aprile 2021 - Ore 21:00-23:00

Intermeeting L.C. Lodi Host - L.C. Lodi Quadrifoglio

 

Ospiti, ovviamente virtuali, dell’intermeeting organizzato dal Lodi Host e dal Lodi Quadrifoglio e dedicato al tema “L’acqua, l’anima della terra” sono stati Ferruccio Pallavera, giornalista conosciutissimo a Lodi in quanto già Direttore del quotidiano locale “Il Cittadino”, l’ing. Carlo Locatelli, dal 2009 dirigente di SAL (Società Acqua Lodigiana), Raffaella Ciceri, giornalista addetta alla comunicazione di SAL e Primo Podestà, referente distrettuale del tema di studio nazionale.
Esordisce Pallavera, autore di un libro che rappresenta un excursus storico delle vie d’acqua del Lodigiano, e racconta come Lodi alla fine dell’‘800 si trovasse in una situazione drammatica dal punto di vista sanitario: diverse epidemie di vaiolo e colera, l’ultima delle quali nel 1903, scarsa igiene, mancanza di acqua e di una rete fognaria. Tra il 1900 e il 1928 solo cinque Comuni lodigiani stanziano fondi per dotarsi di acquedotti e finalmente nel 1932 viene istituito il Consorzio per l’Acqua Potabile con l’intento di dare l’acqua a tutti i Comuni della Provincia di Milano che ancora sono privi di acquedotto.
Nel 1961 si arriva ad avere il 17% di case fornite di acqua e servizi igienici, nel 1968 il 22%, negli anni 70 il 67%. Nel 1972 il Ministero della Sanità annuncia che il Lambro è il fiume più inquinato d’Italia, una vera e propria cloaca a cielo aperto perché raccoglie tutte le acque di Milano, all’epoca ancora priva di depuratori, nonché gli scarichi industriali. Se ne prende coscienza e nasce così il Consorzio del Basso Lambro, che contribuirà alla costruzione di decine di depuratori.  Bisognerà aspettare Albertini, sindaco dal 1997 al 2006, per veder realizzati a Milano i primi depuratori, ponendosi così rimedio a una situazione davvero scandalosa. SAL, nata nel 2006, attualmente gestisce una rete idrica di 1500 km, con una fognatura di 900 km, precisa l’ing. Locatelli. Il relatore sottolinea come i depuratori in questo periodo siano stati utilizzati anche per verificare la presenza del Covid nelle acque di Lodi e Codogno e fa rilevare che una criticità è senz’altro rappresentata dalle perdite degli impianti, pari al 28% nel nostro territorio, mentre a livello nazionale si sale al 45%. I cosiddetti “paradossi dell’acqua” sono citati da Raffaella Ciceri per mettere in evidenza come l’Italia sia al secondo posto nel mondo per il consumo di acqua, dopo il Messico. SAL è in prima linea anche sul fronte del cambiamento degli stili di vita, finalizzato al risparmio di acqua e di plastica. Tale obiettivo ha portato l’azienda a sottoscrivere un accordo intitolato “Acqua Eco Sport” con le società sportive, che si sono impegnate alla riduzione del consumo di bottiglie di plastica, incentivata con l’omaggio di borracce. Importante il traguardo raggiunto con il 95 % delle mense scolastiche del Lodigiano nella campagna a favore della somministrazione dell’acqua proveniente dal rubinetto, invece della minerale, che è di ottima qualità. Primo Podestà ha infine ricordato che l’acqua non è un bene inesauribile, come si crede e ha poi sottolineato l’importanza della cosiddetta impronta idrica, un indicatore fondamentale che può aiutarci a cambiare le nostre abitudini.
Se infatti per produrre 1kg di grano occorrono 1830 litri di acqua, per produrre 1kg di carne ne sono necessari ben 15.000, mentre per 2 lattine di Coca Cola ne servono 400: la riflessione su questi dati, che coinvolgono la nostra quotidianità, più di tanti discorsi può indurci a lottare contro gli sprechi di un bene così prezioso.

 

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