La serata dedicata a Lifebility 2021, organizzata online il 25 ottobre u.s. dal Lions Club Lodi Host, ha avuto come gradito ospite il Presidente dell’Associazione Lifebility, Enzo Taranto, ed ovviamente i 4 giovani ricercatori del Politecnico di Torino Mara Terzini, Giovanni Putame, Alessandra Aldieri e Simone Borrelli, che hanno ideato il progetto vincitore del concorso 2021 REVIVE: un sistema innovativo per l’erogazione della terapia CPAP (Pressione Positiva Continua delle vie aeree). I problemi dai quali i ricercatori sono partiti sono diversi e naturalmente emersi con l’epidemia di Covid-19 quando, da subito, si è verificata impellente la necessità di iperventilare i pazienti in terapia intensiva che aumentavano in maniera esponenziale di giorno in giorno.
Questa situazione ha determinato, in primis, la scarsità di bombole d’ossigeno, denunciata da molti ospedali, a fronte di una notevole dispersione dell’ossigeno (e del virus) nell’ambiente circostante, oltreché una condizione di totale non-comfort per i pazienti stessi a causa dell’estrema secchezza delle fauci con conseguenti dolori diffusi ed un rumore assordante ed insopportabile, condizione per la quale si rendeva necessario sedare i pazienti. La soluzione ideata dai nostri giovani ospiti si basa su un sistema di aiuto alla respirazione a circuito chiuso ed indipendente dalle linee ospedaliere, che consente di purificare e riciclare l’ossigeno che viene somministrato. “E’ un sistema efficace, sicuro, sostenibile e per tutti” afferma Mara Terzini, la portavoce del gruppo, che ci ha illustrato il percorso del progetto: dallo sviluppo dell’idea, in sinergia con l’azienda piemontese APR s.r.l. e il Dott. Carlo Olivieri, Direttore Anestesia e Rianimazione dell’ASL di Vercelli, alla ricerca di un brevetto; dall’avvio della partnership industriale alla domanda di finanziamenti; dallo sviluppo di un prototipo funzionale allo svolgimento di valutazioni cliniche dopo l’avvio del processo di industrializzazione fino alla richiesta (e attesa!) della marcatura CE per la commercializzazione.
In seguito si sono prese in considerazione le prospettive di produzione e commercializzazione del prodotto, per le quali il Presidente Taranto ha avuto parole molto sentite di incoraggiamento e sollecitazione a tentare le strade possibili per concretizzare un progetto così interessante, utile ed innovativo. “Le industrie”, dice Taranto, “cercano ricercatori con l’aiuto dei quali ideare, progettare ed introdurre sul mercato nuovi, interessanti prodotti e allora perché no?”. A questo punto i nostri ospiti rimarcano e sottolineano, con estrema convinzione, quella che è la loro vera passione: fare ricerca, sì; ideare, come in questo caso, qualcosa di molto interessante, anche; ma fondamentalmente è il trasmettere a ragazzi e ragazze (appena un po’ più giovani di loro!) l’amore per il nuovo, lo stimolo a cercarlo, l’impegno a realizzarlo. Ed in questo, dobbiamo dire, sono stati bravissimi anche con noi perché veramente siamo rimasti colpiti dalle loro argomentazioni al centro delle quali c’era, sempre, l’insegnare nella sua più vera accezione di “imprimere dei segni, incidere” sui piccoli ed i giovani per il miglioramento della società tutta.
Silvana Anzellotti