DURANTE NOI, DOPO DI NOI

“Persone disabili e amministratore di sostegno: nuove chances per il “dopo di noi”?”, questo l’argomento, oggetto del Tema di Studio Nazionale dell’anno in corso, della serata conviviale organizzata dal Lions Club Rivalta Valli Trebbia e Luretta il 5 maggio scorso.
Sono intervenuti quali relatori la dott.ssa Ilaria Fontana, psicologa e psicoterapeuta che collabora con la Fondazione Pia Pozzoli che dal 2004 opera sul territorio piacentino, e il socio del club Claudio Tagliaferri, avvocato del Foro di Piacenza.
Il problema del Dopo di Noi investe in modo drammatico le famiglie con un familiare disabile. Esse spesso tendono a sottrarsi alla progettazione di un futuro per il proprio congiunto, perché ciò è troppo doloroso. Ma tale problema “è importante che sia affrontato, immaginato ed organizzato fintanto che se ne hanno le capacità, vale a dire nel Durante Noi”, ha spiegato la dott.ssa Fontana, che ha aggiunto come ciò sia fondamentale per “sostituire il ruolo passivo dell’angoscia per il Dopo, ad un ruolo attivo e proteso verso una progettualità futura”. Infatti è solo cercando di cogliere i desideri e i bisogni di supporto dei propri cari che è possibile aiutarli a realizzare il proprio personale progetto di vita e a percepire come più sostenibile il momento della separazione.
Indispensabili a tal fine sono gli sportelli d’ascolto psicologico e gli incontri tra familiari per esplicitare e supportare le necessità sottese alla programmazione del Dopo di noi ed aiutare nell’individuazione di strategie funzionali al distacco dei propri cari.
La figura dell’amministratore di sostegno (anche un genitore di un ragazzo disabile può accedere a questo ruolo), creata dalla Legge n°6 del 2004, può contribuire a fronteggiare tali necessità essendo essa una misura di protezione giuridica nata per tutelare non solo il patrimonio, ma anche e soprattutto per salvaguardare i diritti fondamentali della persona. - Offrire l’opportunità di garantire alle persone fragili una protezione giuridica significa pensare al loro futuro già nel” durante noi”, nella piena consapevolezza che sia un diritto del figlio divenire adulto e non fare il figlio per tutta la vita- ha illustrato la dott.ssa Fontana.
-Per tutelare occorre domandarsi di che cosa abbia bisogno la persona e successivamente offrirle ciò di cui è carente anziché negarle ogni abilità di agire sostituendosi a lei- ha aggiunto Fontana lasciando trapelare la grande passione con cui svolge il proprio lavoro. Racconta di Simone e di Lorenzo, due ragazzi disabili che stanno vivendo un’esperienza di Co-housing. Il successo del progetto, coordinato dalla Fondazione Pia Pozzoli, è dato dalla personalizzazione degli interventi e dalla condivisione con le famiglie dei ragazzi e con i servizi pubblici e privati operanti nel territorio piacentino.
Nel suo intervento chiaro ed eloquente, l’avvocato Tagliaferri definisce la legge che regola la figura dell’amministratore di sostegno una” legge di civiltà” che ha reso protagonista la persona e che si applica a tante situazioni di fragilità umana che un tempo erano relegate in una “terra di nessuno”. Tale figura di supporto consente di pensare al futuro dei familiari con disabilità confezionando un “abito su misura”, perché si tratta di un rimedio tarato sulle esigenze, sulle capacità e sui desideri della persona fragile.
Dunque la persona e i suoi bisogni sono messi al centro per consentire la realizzazione del proprio personale progetto di vita.

Lorenza Rebecchi