La venticinquenne cremonese, Maria Bresciani, nata con un cromosoma in più, abituata sin da piccola a muoversi in acqua, diventata un’atleta paraolimpica della Nazionale FISDIR, è arrivata a conquistare numerosi titoli, mondiali ed europei, nella farfalla e nello stile libero. Questa tenace campionessa, figlia del socio Giuseppe Bresciani, è stata la protagonista del meeting organizzato dal Lions Club Campus Universitas Nova presso il ristorante “Cittadella” di Cremona.
Il Presidente Silvano Elia Concari ha definito questa serata una piacevole occasione per ritrovarsi come Lions e come amici ed ha ripreso l'invito del Governatore Raffaella Fiori ad essere “Lions attivi e propositivi”.
Il Past Governatore Angelo Chiesa ha poi invitato i presenti ad esser squadra unita, coinvolta e rivolta ad un’unica finalità: aiutare chi è meno fortunato, superando barriere e pregiudizi.
A seguire ha preso la parola Maria Bresciani, che si è presentata in maniera molto spontanea, rivelando, prima di tutto, la varietà dei suoi interessi che vanno dal teatro alla chitarra classica, alla musica contemporanea.
Il valore di questa atleta, titolare di ben 92 medaglie (56 d’oro, 20 d’argento e 16 di bronzo) e di numerosi premi iridati in ambito europeo, mondiale ed internazionale, è paradossalmente la forza mentale, quella capacità di gestire le emozioni nelle competizioni d’alto livello, che caratterizza tutti i campioni.
Maria, che gareggia per la A.S.D. Delfini Cremona Onlus, come molti sportivi colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia, ha avuto momenti di difficoltà nel concentrarsi e nel riprendere l'attività agonistica e solo grazie alle compagne di squadra è riuscita a ritrovare le motivazioni giuste per prepararsi al Campionato Europeo di nuoto DSISO.
Numerose le domande che le sono state rivolte sulle gare, le medaglie vinte e sulle sue trasferte all’estero, tra le quali ha ricordato, in particolare, quella a New York per correre la celebre maratona.
Infine, Maria ha rivelato i suoi due prossimi obiettivi: i Trisome Games, in ambito sportivo e scrivere un libro per raccontare la sua vita e dire a tutti quanto sia importante fare sport.
La serata è stata anche l’occasione per ringraziare di cuore quanto i Lions hanno fatto durante questo difficile periodo pandemico per la città: sempre attenti ai bisogni culturali, sociali e educativi del territorio.